Peculiare caratteristica dell’oceanica processione sono “I SPARACARI”.
Appartengono ad una tradizione antica quanto il culto del santo, inventati dalla sovraumana forza dell’amore e della profonda venerazione per San Pantaleone; emblemi di grande umiltà e di spontanea accettazione della sofferenza, in una espressione, diciamo, “per voto”.
Essi camminano come dolci ombre che accompagnano il martire, procedono in duplice fila, a piedi scalzi, sotto cupolette di colore verde scuro, fatte di piante di asparagi selvatici, pungenti come le spine di un riccio, che ricoprono il capo ed il busto di chi si sottomette alla penosa sofferenza.
Attraggono l’attenzione anche dei più distratti. Ognuno resta chiuso nel suo bozzolo e non riesce ad individuare chi vi sta dentro, se non dalle persone che vi camminano accanto.